lunedì 30 marzo 2009

Ciao prof., proprio oggi che lei non è in classe vorrei dirle che...(5)

...l’ idea di fare un blog tutto per noi è stata proprio una bella cosa. È molto interessante perché mette i nostri disegni di tecnica, ovviamente i migliori, le nostre ricerche di cui noi possiamo commentare e tanto altro… Quest’ anno e anche l'anno scorso, con lei mi sono sempre trovata bene non solo perché spiega bene, (anche se nella maggior parte delle volte c' è casino in classe e non si capisce bene), ma anche perché e tanto simpatico e scherza, però certe volte si arrabbia per non dire spesso e se devo dire la verità siamo noi che la facciamo diventare cattivo. Io penso che il nostro sia un bel programma che poi ci servirà alle superiori. I disegni che ci fa fare non sono ne troppo facili e neanche difficili. Ora stiamo facendo l’assonometria isometrica e abbiamo appena fatto quella cavaliera. A me piace di più quella isometrica. In generale mi piacciono tutti i disegni, però quando non mi vengono giusti mi viene il nervoso!! A proposito della gita mi è dispiaciuto molto che lei non sia venuto perché così mi potevo divertire di più, questo è sicuro!:-))
Adesso la devo salutare e spero di essere stata chiara..!!
Arrivederla prof……. alla prossima!
di Melania V.

venerdì 27 marzo 2009

La scala

La scala in edilizia è una struttura di collegamento verticale fra i diversi piani di una costruzione; è formata da un insieme di strutture con quote differenti chiamate gradini delle quali la dimensione parallela al verso della scala (e quindi la profondità) è chiamata pedata, mentre la distanza verticale tra due elementi successivi (e quindi l'altezza) è chiamata alzata.
Un insieme di gradini compone una rampa, mentre la rampa stessa collega tra di loro due pianerottoli che possono essere di arrivo o di partenza se permettono lo smistamento verso altre zone dell'edificio oppure di riposo se servono solo a collegare più rampe.
La larghezza della rampa è funzione del numero di persone che vi possono transitare contemporaneamente e dell'uso a cui è adibita. L'alzata in genere è compresa tra i 13 e i 20 cm mentre la pedata viene calcolata tramite relazioni empiriche basate sul lavoro svolto dall'utente nell'affrontare il dislivello.
Le formule usate per il dimensionamento e quindi la progettazione dei gradini di una scala sono 2A+P=62÷64 cm (formula di Blondel) e P+4A/3=52 cm. La legge sulle barriere architettoniche (D.M. Ministero dei LL. PP. 14/06/89 n°236) richiede i seguenti requisiti: rapporto tra alzata e pedata (pedata minimo di 30 cm): la somma tra il doppio dell'alzata e la pedata deve essere compresa tra 62÷64 cm (coefficiente di Blondel, ex art. 8.1.10 Scale).
Nell'immagine sono rappresentate in pianta le diverse tipologie di scale.
informazioni tratte da wikipedia

giovedì 26 marzo 2009

lunedì 23 marzo 2009

Caro prof., proprio oggi che lei non è in classe vorrei dirle che...(4)

...poter fare fare un blog riguardo la nostra scuola è bellissimo.
Le volevo chiedere se oggi avremmo potuto navigare in internet per cercare dei testi che il professore di musica ci aveva chiesto di trovare. Le volevo chiedere: Domenica viene al carnevale in piazza..?, Ci saremo tutti..!
Per la prossima volta siccome non ho fatto il disegno per casa, le va bene se lo faccio in classe..?? SCHERZO..!!
Comunque secondo lei il ministro Gelmini ha fatto bene a togliere l' informatica dalle scuole pubbliche? Beh.. secondo me non doveva toglierla perché ormai viviamo in un villaggio globale dove tutto si fa grazie al computer e la tecnologia. Spero che la Gelmini vada in pensione presto!!! Ci terrei tanto che lei restasse in questa scuola!!! Per gli esami posso portare per le sue materie una presentazione in power point sull’energia idroelettrica? Sempre se resterò promosso.
La saluto e mi risponda
di Filippo M.

martedì 17 marzo 2009

Orario scolastico della 3^C

La tabella è stata realizzata con il software Word durante l'ora di informatica.
elaborato di Marina C.

lunedì 16 marzo 2009

Energia Nucleare e Idroelettrica... per riflettere

Il mondo consuma… e anche troppo! Pensiamo che solo il 25% circa degli abitanti dell’occidente del mondo (paesi industrializzati), utilizza l’ 80% dell’energia prodotta, lasciando al restante 75% della popolazione solo il 20%. Non è giusto!… eppure da anni si vive così. Al giorno d’oggi l’uomo sta tentando di investire molto sulle energie rinnovabili in modo tale da incrementare l’energia già prodotta. Molte volte tutto ciò si rivela inutile, perché si scoprono energie molto costose per il tenore di vita del 2009 (caratterizzato da una crisi che non fa altro che peggiorare) e instabili (caratterizzate da momenti in cui si produce più energia e momenti in cui se ne produce meno).
E’ UN FATTO STRANO CHE NEL 2009 UNA CIVILTA’ EVOLUTA COME LA NOSTRA, STIA CADENDO IN UNA CRISI ECONOMICA INEVITABILE.
Da non molto tempo si discute molto in Italia per la costruzione di CENTRALI NUCLEARI... Non è servita a niente la storia?
Il 6-9 Agosto 1965 non ricorda niente? La bomba atomica ha raso al suolo Hiroshima… questo è ciò che fa l’uomo.
Nel 1959 è stato costruito il primo reattore nucleare in Italia e il 26 Aprile 1960 è entrata in funzione la prima centrale. E dopo il 1989 l’uomo italiano ha forse capito che era meglio non continuare, dato il disastro provocato dallo scoppio di un reattore nucleare, che ha portato il silenzio anche a CHERNOBYL (in foto). La nube radioattiva formata è ancora oggi in circolazione registrando un tasso di radioattività molto alto. Pensate... dopo 22 anni!!
Non penso che al governo italiano interessi, dato che il patto con la Francia è gia stato firmato (questo patto dispone della presenza del nucleare in italia).
Ora, dato che di accuse ne ho già fatte troppe, passiamo ad un’energia pulita e rinnovabile, l' ENERGIA IDROELETTRICA, che provoca in qualche modo inquinamento acustico oltre a trasformare il terrirorio. Ancora poco diffusa, necessita di costi molto elevati, proprio come ogni forma di energia rinnovabile. Purtoppo ricopre solo i 2-3% circa dell’energia totale prodotta. Oggi è penalizzata dalla degenerazione dei corsi d’acqua, che sono diminuiti sia di numero che di portata dell’8% circa in tuto il mondo.
Di errori ne sono stai fatti tanti… cerchiamo di imparare qualcosa, perchè i nostri occhi non continuino a vedere solo che CRISI… RIFLETTIAMO.

di Giorgia M.

domenica 15 marzo 2009

Caro prof., proprio oggi che lei non è in classe vorrei dirle che...(2)

...non sono mai riuscita a capire perché a volte è simpaticissimo, ride e scherza con noi, mentre altre volte è molto severo…
Mi hanno detto che tre giovedì fa, quando io non c’ero era stato abbastanza “cattivo”. Forse vuole farsi rispettare, ma credo che dovrebbe comportarsi come una volta, ridendo e scherzando, dando dei limiti di orari entro i quali fare i disegni, interrogare periodicamente, ecc… in modo da farsi rispettare, senza essere troppo severo. A fare questo ci è riuscito il giovedì durante il quale i miei compagni hanno fatto verifica, mentre a me ha spiegato gli argomenti che non avevo capito perché ero assente. In quel giorno c’era silenzio, poi alla fine della verifica abbiamo parlato tutti assieme della gita…
La lezione peggiore, almeno per me, è stata l’anno scorso, quando ci ha detto che forse non avrebbe più insegnato nella nostra classe… poi però ha detto che sarebbe rimasto. Era divertente l’anno scorso quando io e Giorgia le parlavamo del “prof carino”.
Prof venga con le marmitte alle superiori = )
Continui così che è un prof. fantastico! le vogliamo bene tutti… mi mancherà alle superiori…
Arrivederci!

di Gaia B.

sabato 14 marzo 2009

Il disastro di Chernobyl e il problema delle scorie

La questione della sicurezza delle centrali nucleari è sempre stata un punto di discussione e polemica tra i sostenitori e i contrari al nucleare perché questa risorsa energetica è molto pericolosa.
L’ incidente della centrale di Chernobyl portò alla distruzione del nocciolo del reattore e di parte dell’ edificio in cui era alloggiato; furono rilasciate grandi quantità di materiale radioattivo nell'ambiente, causando numerose vittime.
La nube radioattiva spinta dai venti percorse buona parte dell’ Europa. Anche l' Italia fu investita dalla nube e si registrarono notevoli aumenti della radioattività del suolo.
Dopo Chernobyl c’ è stata la sospensione dei programmi nucleari in diversi paesi, tra cui l' Italia.
Le scorie nucleari, altamente radioattive e difficilmente smaltibili, vengono sotterrate in depositi chiusi di acciaio a centinaia di metri di profondità, ma attività vulcaniche o movimenti sismici potrebbero creare problemi irreversibili.
La popolazione, giustamente, non vuole avere depositi di scorie nei loro territori e si oppone fortemente.
di Gioia P.

venerdì 13 marzo 2009

giovedì 12 marzo 2009

Energia Nucleare... fissione e fusione

L’ energia nucleare è una forma di energia che deriva da modificazioni della struttura stessa della materia. La materia può trasformarsi in energia secondo la legge di fisica di Einstein. Ci sono 2 processi che possono produrre energia nucleare: la fissione o scissione nucleare e la fusione nucleare.
La fissione nucleare consiste nella disintegrazione del nucleo dell’ atomo di alcuni elementi, detti fissili, per mezzo di piccolissime particelle (neutroni) che lo colpiscono e lo spezzano in due nuclei più leggeri. Il prodotto della scissione ha una massa più piccola di quella iniziale: ciò significa che, durante il processo, una parte della materia si è trasformata in energia. Se la quantità fissile è sufficiente, durante la fissione si liberano altri neutroni capaci, a loro volta, di colpire i nuovi nuclei, e così via. L’ elemento fissile usato nelle centrali nucleari è l’ uranio 235.
La fusione nucleare consiste nell’ unione di nuclei di atomi leggeri per formare nuclei più pesanti. Quando due nuclei leggeri (deuterio e trizio, isotopi dell’ idrogeno) sono spinti con forza uno contro l’ altro, possono saldarsi, fondersi insieme e formare un solo nucleo il quale, però, risulta un po’ meno pesante della somma degli altri due. La quantità di materia mancante si è trasformata in energia.
di Mattia S.

mercoledì 11 marzo 2009

martedì 10 marzo 2009

Caro prof., proprio oggi che lei non è in classe vorrei dirle che...(3)

...secondo me l’argomento che stiamo trattando quest'anno di informatica è molto interessante e simpatico perché puoi esprimerti nelle tue opinioni e nelle tue emozioni. Il blog, secondo me, è una cosa che ti fa pensare al modo di divertirsi attuale es.: il nostro post (V .G . e M .T . ) che parla dei Sonohra, due fratelli musicisti che un anno fa hanno vinto il festival di Sanremo; questo post ti fornisce informazioni sulla musica soprattutto sulle nuove canzoni che hanno pubblicato i Sonohra e puoi esprimere le tue opinioni nel post di un tuo compagno, cosa che mi diverte moltissimo.
Caro professore devo dirle che quest’anno ha avuto proprio una bella idea! Anche perché non è una lezione come il solito dove c’è da ragionare etc…
Tecnologia, anche questa una materia interessante e simpatica soprattutto il disegno (l’assonometria isometrica... il disegno che mi è piaciuto di più è stato la stella di David perché mi sono divertita e ho capito che da due figure geometriche (in questo caso due triangoli) si può ottenere una nuova figura. Secondo me, l’assonometria isometrica è più facile di quella cavaliera perché io mi diverto a trovare i punti, mi sembra di giocare a battaglia navale!!
insomma due argomenti veramente interessanti!

di Veronica G.

lunedì 9 marzo 2009

Caro prof., proprio oggi che lei non è in classe vorrei dirle che...(1)

...lei è il mio prof. preferito e nelle sue ore mi annoio meno e passano più velocemente delle altre forse anche perché mi piace la materia che lei insegna, anche se a volte non faccio volentieri i compiti o non li faccio proprio. Lei è il prof. che conosco meglio, è molto simpatico, bravo e disponibile nel suo lavoro di insegnante. Lei è anche il più giovane e sono contento che la nostra scuola abbia un insegnante come lei!!!
.
di Simone D. M.

giovedì 5 marzo 2009

martedì 3 marzo 2009

Grafici sull' Energia Elettrica



I diagrammi a torta tridimensionali sono stati realizzati in classe con il foglio elettronico Excel partendo dai dati relativi alla produzione di energia elettrica mondiale ed italiana nel 2005;
dai grafici è evidente che il sistema energetico si basa ancora sui combustibili fossili, mentre le fonti rinnovabili rappresentano solo una quota minima di risorse energetiche.

elaborati di Simone D. M.

lunedì 2 marzo 2009

Risorse Energetiche... per saperne di più

1. Introduzione

Risorse energetiche: Insieme delle materie prime e dei fenomeni naturali sfruttati per produrre energia. Per ciascun paese, il consumo di energia è determinato dal livello di attività produttiva (l'energia è essenziale per far funzionare industrie e trasporti) e dal livello di vita dei consumatori (per svolgere le attività quotidiane, per l'illuminazione, il riscaldamento). Il fabbisogno di energia viene generalmente espresso in termini di tonnellate di carbon fossile o di barili di petrolio – le fonti energetiche a tutt'oggi più diffuse –; un barile equivale a 158,987 litri.
La continua crescita della popolazione mondiale (si prevede che, dai circa 6 miliardi attuali, arrivi agli 8 miliardi intorno al 2020), l'aumento del livello di vita nei paesi industrializzati e il crescente fabbisogno di energia dei paesi in via di sviluppo (America latina, Asia, Africa, e in particolare India, Cina, Brasile e Indonesia) fanno prevedere che il consumo mondiale di energia continuerà a crescere a un ritmo di circa 1,5% all'anno. Questo scenario genera nei governi motivate preoccupazioni, sia perché le risorse energetiche oggi più utilizzate sono limitate, sia perché le tecniche necessarie per il loro utilizzo causano inquinamento ambientale e alterano l'equilibrio ecologico del pianeta. Ne segue che attualmente, una delle principali preoccupazioni dei governi in fatto di risorse energetiche sia la ricerca di fonti alternative a quelle tradizionali, possibilmente non inquinanti e non esauribili, e il risparmio di energia.


2. Evoluzione dei consumi di energia

Per migliaia di anni, le fonti di energia utilizzate sono state quasi esclusivamente la legna da ardere, gli scarti agricoli e lo sterco animale. Fu solo a partire dal XVII secolo, con la rivoluzione industriale e l’impiego massiccio della macchina a vapore nell’industria, che il consumo di energia subì un brusco aumento e la fonte primaria divenne il carbone. Poi, nel corso del XX secolo, il fabbisogno energetico mondiale è aumentato vertiginosamente. Per decenni il mondo intero ha attinto alle fonti naturali non rinnovabili (carbone, petrolio, gas naturale), senza preoccuparsi della loro limitatezza. Soltanto con la crisi energetica del 1973 si è presa coscienza della necessità di cercare valide fonti alternative di energia. La crisi fu scatenata dal provvedimento dei paesi produttori di petrolio (membri dell’vedi OPEC), che quadruplicarono il prezzo del barile di petrolio, riducendo nel contempo le forniture ai principali paesi importatori. Il prezzo continuò a salire fino al 1980, quando raggiunse la cifra record di 40 dollari al barile. La Comunità Europea si accordò allora per ridurre l'utilizzo di petrolio, privilegiando il carbone e l'energia nucleare, e per una politica di risparmio energetico. Furono gli anni che videro i cittadini rinunciare all'uso dell'automobile per privilegiare i trasporti pubblici, e iniziare a porre attenzione ai consumi casalinghi di elettricità e di combustibile per il riscaldamento. Oggi il prezzo del barile di petrolio (tenendo conto delle svalutazioni monetarie) è ridisceso all'incirca ai livelli da cui era partito, ma il risparmio energetico e la ricerca di risorse di energia alternative è ancora una delle primarie preoccupazioni mondiali.


3. Fonti energetiche

È diffuso l'uso di classificare le risorse di energia in fonti non rinnovabili e fonti rinnovabili.

1. Fonti non rinnovabili

Le fonti non rinnovabili includono i combustibili fossili solidi, liquidi e gassosi originatisi per lenta trasformazione di materiali organici, in strati più o meno profondi della crosta terrestre, e i combustibili fissili, fonte primaria per la produzione di energia nucleare. Ai primi appartengono carbon fossile, petrolio, gas naturale, ai secondi, l'uranio e il torio.
Petrolio e gas naturale non sono equamente ripartiti sulla superficie terrestre; il carbone invece è più abbondante e diffuso più uniformemente, tanto da poter continuare a soddisfare il bisogno energetico ancora per qualche secolo. Il problema del carbone è piuttosto di tipo ecologico: il suo utilizzo comporta il rilascio in atmosfera di grosse quantità di biossido di carbonio. A parità di peso, infatti, il carbon fossile emette una quantità maggiore di biossido di carbonio rispetto al petrolio e al gas naturale. Per ciascuno di questi tre combustibili, a seconda dei giacimenti, esistono tuttavia differenze significative di qualità: per quanto riguarda il gas naturale, ad esempio, quello estratto dal giacimento che si trova a Groninga, nei Paesi Bassi, contiene meno dell'1% di biossido di carbonio, quello del giacimento di Krahnberg, in Germania, ne contiene il 53%, quello di Catania, in Italia, il 49%.
I combustibili fossili, inoltre, non possiedono lo stesso valore energetico: 1 kg di petrolio produce per combustione 10.000 kilocalorie (kcal), mentre la stessa quantità di carbone fornisce 7000 kcal e con 1kg di gas naturale si ottengono circa 8000 kcal. È abitudine comune definire, come unità di misura di confronto fra le varie risorse di energia, la 'tonnellata equivalente di petrolio' (tep): 1 ton di petrolio equivale a 1,5 ton di carbone o a 1000 m3 di gas naturale. Una tep equivale alla produzione di circa 4500 kWh di energia elettrica.
Attualmente, l'utilizzo dei combustibili fossili nel mondo è così ripartito: il 44% del totale è rappresentato da petrolio, il 31% dal carbone e il 25% da gas naturale.
L'uranio si trova in numerose rocce, ma in quantità limitate. Il suo trattamento al fine di ottenere combustibile atto a sostenere i processi di fissione nucleare è estremamente costoso e potenzialmente pericoloso per l'ambiente e per l'uomo. Per questo motivo, dopo un breve entusiasmo dilagato intorno agli anni Settanta, l'energia nucleare non è vista come l'alternativa energetica del prossimo millennio alle risorse tradizionali.


2. Fonti rinnovabili

Le fonti di energia rinnovabili (disponibili in quantità non limitate) sono state fra le prime a essere sfruttate dall'uomo. Sono, ad esempio, la legna, o più in generale le biomasse; l'energia idraulica, già oggi utilizzata nelle centrali idroelettriche; l'energia eolica, fornita dal vento; l'energia degli oceani, che si ricava attraverso il recupero del calore immagazzinato nelle masse d'acqua; l'energia solare, trasformabile in calore o in energia elettrica, che al giorno d'oggi si configura come la fonte alternativa più promettente, grazie anche ai consistenti progressi, nell'ultimo decennio, della ricerca tecnologica del settore.
Per millenni la legna da ardere e altra biomassa hanno rappresentato, naturalmente, i combustibili principali per gli esseri umani. Negli ultimi 150 anni ne sono stati consumati circa 30 Gtep (un Gtep corrisponde a una gigatonnellata di petrolio equivalente). L'energia idrica ha rappresentato la seconda più ampia scorta di energia rinnovabile, con un consumo di circa 13 Gtep nello stesso periodo di tempo. La biomassa fornisce ancora circa il 12% dell'energia utilizzata nel mondo e più del 35% di quella impiegata nei paesi in via di sviluppo.
Le fonti di energia rinnovabile hanno, rispetto ai combustibili fossili, il grosso vantaggio di produrre solo in minima parte emissioni dannose all'uomo e all'ambiente: zolfo, particelle in sospensione, benzene e composti organici volatili, oltre ai gas (tra cui biossido di carbonio, metano e ossido di azoto) che contribuiscono all'effetto serra.
Nel corso della conferenza mondiale sul clima del 1997, tenutasi a Kyoto, in Giappone, è stato firmato un accordo storico per la riduzione delle emissioni dei gas serra, che può significare un decisivo aumento dello sfruttamento delle fonti rinnovabili (vedi Protocollo di Kyoto). Attualmente coprono ancora una percentuale ancora troppo piccola del fabbisogno totale di energia primaria, pari al 20% circa.


3. Efficienza di conversione dell'energia

Tutte le risorse di energia fin qui esaminate sono fonti di energia primaria, che, nella maggior parte dei casi, viene poi convertita in energia secondaria: da queste fonti infatti si ricava elettricità, benzina per automobili, carburante per aeroplani, cherosene e gasolio per illuminazione e per riscaldamento, carbone di legna ecc. La conversione richiede impianti e tecnologie complessi: raffinerie di petrolio, centrali termoelettriche alimentate a carbone o a gas, centrali nucleari, celle fotovoltaiche ecc. A questa fase segue la distribuzione della forma finale (dell'elettricità attraverso la rete di distribuzione, della benzina in autocisterne) e l'applicazione dell'energia a un apparecchio utilizzatore (una cucina a gas, una lampadina, un forno, un'automobile, un aeroplano) per fornire il servizio energetico richiesto (riscaldare, illuminare, muoversi ecc.). La trasformazione finale dell'energia da parte dell'apparecchio utilizzatore viene chiamata conversione in energia utile. Ciascuna fase di questo lungo percorso ha un'efficienza limitata, spesso piuttosto bassa, e provoca la perdita di una parte di energia, tanto preziosa e difficile da ottenere; aumentare l'efficienza della conversione e dell'uso dell'energia, e il livello di rendimento di apparecchi elettrici ed elettronici, equivarrebbe a 'scoprire' una nuova risorsa di energia. Secondo varie stime, l'efficienza di utilizzo dell'energia primaria sarebbe ben al di sotto del 10% e, pertanto, i potenziali miglioramenti futuri potrebbero avere un impatto significativo sulla domanda mondiale di energia. In questa direzione si stanno impegnando numerosi gruppi di scienziati francesi e statunitensi, e i maggiori produttori di apparecchi elettronici per l'informatica e di elettrodomestici.

4. Riserve energetiche

La stima delle scorte energetiche richiede conoscenze geologiche e tecnologiche, nonché la capacità di compiere previsioni economiche. La crescente incertezza sull'abbondanza delle fonti e l'incremento dei costi sono i due parametri fondamentali che determineranno, nei decenni futuri, la capacità delle nazioni di approvvigionarsi di energia. Le risorse identificate come recuperabili, tecnicamente ed economicamente, con tecnologie attuali e a prezzi correnti vengono chiamate 'riserve accertate'. Queste valutazioni vengono solitamente effettuate da parte delle compagnie energetiche, per meglio orientare i loro investimenti, e come tali non sempre sono totalmente oggettive. Talvolta si suppone che le riserve accertate siano le uniche risorse esistenti. In realtà, anche altre risorse con caratteristiche geologiche ed economiche incerte fanno parte delle risorse di base.


1. Combustibili fossili e fissili

Nel caso dei combustibili fossili, sono risorse accertate il carbon fossile e la lignite; il petrolio convenzionale e non convenzionale (greggio pesante, bitume naturale e olio di scisto); e il gas naturale (in argilliti devoniane, in formazioni di sabbia compatta, in acquifere geopressurizzate e in strati di carbone). Risorse ulteriori, di cui il totale e il recupero economico sono incerti, sono considerate 'incidentali'. Nel caso degli idrati di metano intrappolati nel permafrost o dell'uranio naturale (e dei suoi idrati) nell'acqua di mare, le quantità esistenti sono elevate, ma tutti i dati sulla capacità di sfruttamento di queste risorse sono incerti. Si può ritenere che le migliorate conoscenze geologiche, insieme ai progressi tecnologici, renderanno possibile una stima più accurata delle risorse di base.
I combustibili fossili non sono distribuiti uniformemente nel mondo: quasi il 70% delle riserve mondiali accertate di petrolio recuperabile si trova in Medio Oriente, mentre il gas naturale si trova per il 29% in Medio Oriente e per il 43% negli stati dell'ex Unione Sovietica. Le risorse a recupero totale e la maggior parte delle sabbie bituminose e del bitume mondiale si trovano, invece, nell'America settentrionale, negli stati dell'ex Unione Sovietica e in piccola parte in Cina. Questa distribuzione non uniforme causa alle diverse nazioni problemi quali la dipendenza dall'importazione, la difficoltà degli approvvigionamenti, la fluttuazione dei prezzi, che si traducono spesso in problemi politici, e la preoccupazione di diversificare le risorse, per rendersi sempre più indipendenti da altri paesi per gli approvvigionamenti.
Attualmente, in Europa occidentale il consumo annuale di combustibili fossili è di circa 3 tep per abitante, mentre arriva a 8 tep negli Stati Uniti. Il consumo mondiale di queste riserve oggi è pari a 8 miliardi di tep, e dovrebbe salire fino a 14 miliardi intorno al 2020: gran parte della domanda viene da paesi in via di sviluppo. A questi paesi certamente non si può chiedere di ridurre il consumo energetico, nè di volgersi verso fonti alternative, oggi ancora estremamente costose. A questo ritmo, le riserve mondiali di petrolio e di gas si saranno esaurite fra cinquant'anni, quelle di carbone fra un paio di secoli.
Una risorsa energetica aggiuntiva, potenzialmente importante, che non crea praticamente emissioni di gas a effetto serra, è l'energia nucleare. Nel mondo esistono circa 430 impianti nucleari attivi, con una capacità totale di generazione di circa 340 GW (1 GW, o gigawatt, corrisponde a un miliardo di watt). Più di 30 paesi hanno impianti di energia nucleare operativi o in costruzione, che forniscono circa il 18% dell'elettricità generata nel mondo (con una punta superiore al 75% in Francia).
In generale, tuttavia, lo sviluppo dell'energia nucleare si è arrestato di fronte alla preoccupazione della popolazione per la sicurezza operativa, la gestione delle scorie radioattive e la proliferazione delle armi nucleari. Questi tre aspetti costituiscono i problemi più importanti dell'industria nucleare, e per il momento, pongono al suo sviluppo un limite molto inferiore al potenziale tecnico. Mantenendo l'attuale livello di uso dell'uranio (al di sotto delle 60.000 tonnellate annue), si stima che questa risorsa possa venire estratta ancora per 64 anni con un costo di circa 130 dollari/kg. Inoltre, ritrattando e riciclando l'uranio e il plutonio, si potrebbe aumentare fino al 50% il numero di anni di disponibilità di tale combustibile. Un ulteriore incremento di disponibilità potrebbe derivare dall'uso di reattori autofertilizzanti.


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